L’originalità della religione ebraica sta nel fatto che gli ebrei, a differenza di tutti gli altri popoli antichi, riconoscevano un solo Dio, Yahwèh, del quale seguivano la legge rivelata. Questo solo Signore, che il popolo di Israele doveva onorare e amare, aveva creato dal nulla tutte le cose e l’uomo a somiglianza di se stesso. Egli si era rivelato per mezzo dei Patriarchi, di Mosè (a cui aveva consegnato le tavole dei dieci comandamenti che sono la base della vita morale) e dei profeti. Attraverso il popolo ebraico Egli stabilì con gli uomini un patto di alleanza e Israele diventò così il popolo eletto. La legge di Dio regolava i rapporti tra i vari membri della società e ogni uomo era responsabile direttamente davanti a Lui delle sue scelte morali e pratiche, senza bisogno della mediazione della classe sacerdotale che, presso gli ebrei, aveva solo il compito di celebrare riti e sacrifici. A Dio si rendeva omaggio con sacrifici di animali, con offerte varie (pane, vino, incenso), con la preghiera. Solo in età monarchica si affermò una sede vera e propria di culto, il Tempio di Gerusalemme, dove veniva custodita l’Arca dell’alleanza. Il monoteismo ebraico ha un posto di grande rilievo nella storia dell’umanità sia perché si è conservato fino ai giorni nostri, sia perché a esso si connettono le altre due religioni monoteiste: il cristianesimo, che vi si innesta direttamente, e l’islamismo che da esso deriva in larga misura.